Infissi antieffrazione, qual è il loro ruolo?

Si tratta di una resistenza di tipo meccanico ai tentativi di scasso

Infissi antieffrazione, qual è il loro ruolo?
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Infissi antieffrazione, una necessità. Caratteristica decisiva quando si parla di infissi è la sicurezza. Sul mercato esistono infatti i cosiddetti serramenti antieffrazione, ideati dunque a prova di ladro. Molto spesso la cronaca infatti racconti di furti in abitazione, in cui i malintenzionati si sono introdotti forzando le finestre. Ed è proprio qui che entrano in gioco i sistemi antieffrazione: si tratta di una resistenza di tipo meccanico ai tentativi di scasso. Stiamo parlando di vetri stratificati, ossia composti da più fogli di vetro e intercalari di materiale termoplastico. Abbiamo poi ante e telai con spessore elevato, ferramenta con punti di chiusura distribuiti su tutto il perimetro della finestra, maniglie con bloccaggio di sicurezza a pulsante oppure a chiave (in modo tale che non possa essere smontata).

Infissi antieffrazione

Esistono persino le categorie di antieffrazione (Resistance Class), che contraddistinguono i serramenti: sono suddivise in RC1, RC2, RC3, RC4, RC5, RC6. Per gli edifici a uso abitativo le resistenze RC1, RC2 e RC3 sono da considerarsi sufficienti per scoraggiare il ladro e farlo desistere da un tentativo di effrazione, in quanto questo richiederebbe troppo tempo, eccessivo rumore e l’impiego di attrezzi specialistici non alla portata di tutti. E per completare il quadro, innalzando ulteriormente il livello di sicurezza, sarebbe opportuno dotarsi di sensori magnetici antifurto. Ancora meglio se poi mettiamo un’altra barriera fra la casa e l’ambiente esterno. Ossia tapparelle blindate, inferriate di sicurezza ed eventualmente recinzioni.

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